19/05/2017 | IN SCENA.. IL TEATRO DELLA MEMORIA A TORINO

Una nuova esperienza formativa per gli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superore “Alfano da Termoli”, che venerdì 19 maggio sono partiti alla volta di Torino, per proporre lo spettacolo teatrale “UMANI AD AUSCHWITZ” realizzato dal laboratorio di teatro della Memoria/Teatro Civile .

Il lavoro, già  rappresentato al Sant’Antonio, durante la Giornata della Memoria, fa parte del progetto, nato dalla cooperazione tra il Teatro della Memoria/Teatro Civile dell’Alfano, la compagnia teatrale Babi  e lo SPRAR Caritas di Termoli Larino, prevedeva la rappresentazione dello spettacolo a Torino, inserito nel calendario degli eventi che hanno fatto da corollario alla settimana del Salone del libro.

Gli alunni in fila per salire sul Frecciarossa sono stati 23, provenienti dal liceo scientifico, artistico, classico, dallo SPRAR, con  6 giovani,  e con  le prof.sse  Viria Baldassarre e Petronilla Di Giacobbe.

Molta gioia, e… molto rumore (non) per nulla!  Perché nessuno degli studenti  era mai stato al Salone del libro, e trascorrere un pomeriggio tra un mondo di libri e di eventi con personaggi della cultura, dello spettacolo e del mondo politico, non appartiene  al quotidiano. Tutti si aggiravano con curiosità tra gli stand, riconoscendo qualche presenza nota: Alessandro  Baricco, Stefano Benni, Ambra Angiolini, la ministra Pinotti con uno stuolo di militari che ha impressionato  alcuni di loro.

L’altra esperienza su cui riflettere è stata la presentazione del nostro spettacolo presso il centro culturale “Leoncavallo” che il Comune di Torino mette annualmente a disposizione della circoscrizione  territoriale.

Una storica fabbrica di gomme da bicicletta, trasformata, durante la sofferta riconversione di Torino da città fordista per antonomasia, a città post-industriale, in  luogo di eventi culturali per la comunità del quartiere. Spazio ampio, curato, con tracce volutamente evidenti di un mondo operaio che non c’è più. Irrituale, perché segnato dall’assenza di un palco e di strumenti di scena che inizialmente ci ha spiazzato. Tuttavia, mentre si svolgevano le prove, il luogo cominciava a diventare meno anonimo. E quando gli attori hanno iniziato a muoversi nel grande spazio centrale, senza microfoni,  in una luce essenziale  soffusa, con ombre e movimenti  che si allungavano  sui muri e  gli spettatori erano punti di collisione tra  i corpi dei giovani attori e le ombre   proiettate sui muri,  la perplessità si è trasformata in curiosità e attesa. Le voci, la gestualità misurata, gli sguardi intensi, trasmettevano con naturalezza  una atmosfera  coinvolgente che ha arricchito lo spettacolo di suggestioni ed emozioni nuove.   

Alla conclusione dello spettacolo tutti convenivamo che, davvero per fare teatro, non sono assolutamente necessari palchi e, se non ci sono, è meglio farne completamente a meno piuttosto che inventare dei surrogati che risultano costrittivi e limitanti.

Il resto del tempo lo si è trascorso tra visite guidate, anzi teatralmente animate da Walter Revello, al Museo Egizio, magnifico e suggestivo per l’allestimento.  Al Museo del Cinema presso la Mole Antonelliana, evocativo  e ricco di amarcord per visitatori di ogni età, tra visioni di cartoni disneyani, via col vento e ricostruzioni di saloon western, doni esclusivi,  della  “grande illusione” che è il  cinema .

E poi sguardi su  una Torino notturna, tra palazzi, che con sapienti giochi di luci e ombre  apparivano misteriosi e avvolgenti e su una Torino solare, con i suoi monumenti pieni di storia  che facevano corona attorno a piazze, davvero simili a salotti  aristocratici e accoglienti.  

I ragazzi dello Sprar, entusiasti, per questo caleidoscopio di emozioni: chi non aveva mai viaggiato in treno, curiosità per la metropolitana senza guidatore, perché il museo Egizio era a Torino, le guide  e i sottotitoli  in arabo, accanto ai manufatti museali, li hanno fatti sentire meno stranieri. E durante il viaggio di ritorno, ci hanno regalato qualche racconto di guerra, da loro concretamente vissuta.

Insomma un viaggio discreto, ricco di contaminazioni  ed emozioni. Forse vicino alla… Grande bellezza?

Termoli 22/05/2017

Prof.ssa Viria Baldassarre
Prof.ssa Petronilla Di Giacobbe

 

 

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