LICEO SCIENTIFICO “ALFANO DA TERMOLI”
Il nostro Liceo è dedicato ad uno dei più illustri cittadini di Termoli “Alfano da Termoli”. Discendente da una famiglia campana di Ravello trasferitasi a Termoli intorno al 1153, Isembardo Alfano fu un importante architetto e scultore del Medioevo. Egli ha progettato e ricostruito, secondo lo stile romanico-pugliese, la parte inferiore della facciata della cattedrale di Termoli devastata dall’incursione saracena dell’842 e dai terremoti del 1117 e 1125. Il duomo è realizzato in marmo e in pietra corallina del Gargano, molto pregiata. Questi versi incisi sui capitelli del ciborio della cattedrale di Bari indicano chiaramente la fama e la stima di cui Alfano godette tra i suoi contemporanei:
Summi scultoris Alfani dextra perita Angelica specie marmore fecit ita Alfanus civis Termolitanus me sculpsit, cuius, qua laudor sit benedicta manus.
Ad Alfano sono attribuite oltre alla cattedrale di Termoli, il ciborio della cattedrale di Bari e il pulpito della Chiesa di Ravello.
Alla sua produzione sono stati accostati il cornicione e alcuni capitelli della cattedrale di Foggia.
LICEO CLASSICO “G. PERROTTA”
Il Liceo Classico di Termoli prende il nome dal famoso grecista Gennaro Perrotta, nato a Termoli il 19 maggio 1900. Allievo di grande intelligenza e di precoce ingegno, a soli 16 anni portò a termine gli studi liceali.
A Firenze, studente dell’Istituto di Studi Superiori, fu allievo di Giorgio Pasquali. Laureatosi a soli vent’anni, divenne docente di lettere classiche nei licei; fu nominato Preside del Liceo Classico “Mario Pagano” di Campobasso. Tra il 1923 e il 1930 pubblicò circa trenta scritti e saggi di filologia greca che fecero riverberare di nuova luce la poesia di Teocrito, Callimaco ed Apollonio Rodio e che gli valsero la cattedra di letteratura greca nelle università di Catania (1930/32), Cagliari (1932/35) e Pavia (1935/36). Passò quindi ad insegnare grammatica greca e latina nell’università di Firenze e, nel 1938, alla morte di Ettore Romagnoli, gli succedette sulla cattedra di letteratura greca nell’università di Roma. Qui esercitò il suo autorevole magistero e formò generazioni di studiosi di grande valore. La morte lo colse improvvisamente il 23 settembre del 1962.
Lasciò oltre un centinaio di opere, e non c’è tema della cultura classica che egli non abbia esplorato con acume filologico e sensibilità critica. Il suo nome è legato soprattutto agli studi sui lirici e sui tragici greci e ad una “Storia della Letteratura Greca” che, ancor oggi, a distanza di diversi decenni, resta un’opera fondamentale.